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Tempo Libero

Estate non è se Grattachecca non c’è…

grattachecche
Estate non è se non ci si ferma almeno una volta ad assaporare la Grattachecca romana che non è né una granita, né un sorbetto ma è ghiaccio grattato da un unico grande blocco, la checca, termine con il quale un tempo si identificava quel grosso cubo gelido utilizzato per refrigerare gli alimenti quando ancora non esistevano i frigoriferi. Il ghiaccio, grattato a neve, con un raschietto apposito che non sfugge alla mano e condito con sciroppi colorati e frutta fresca, da origine alla Grattachecca, la bevanda capitolina per eccellenza.

Ognuno ha la sua preferita e confonderla con la granita è una vera e propria offesa per i romani che seguono anche un rito nell’assaggiarla; prima con il cucchiaio poi con la cannuccia facendo in modo da far scricchiolare e successivamente sciogliere i cristalli di ghiaccio sotto i denti così da gustarsi quella sensazione di fresco unica, questi alcuni chioschi storici dalle mille caratteristiche provati per voi e…diffidate delle imitazioni:

Sora Maria (via Trionfale ang. via Telesio). Solo donne nel chiosco e tanta frutta; seduce e ammalia per l’ottima calibrazione della menta nell’orzata: la dolcezza non prevarica mai la freschezza che si rincorrono finché il ghiaccio non è sciolto.

La casina dell’Ara Pacis (lungotevere in Augusta). Storico e variopinto chiosco romano in cui è possibile accomodarsi ai due tavolini sul marciapiede per godere il via vai di lungotevere. Imperdibile il gusto cedro: spremuta di cedri freschi su ghiaccio grattato e rinforzato da un goccio di sciroppo.

L’urto ex Nonna Gina (via del Porto Fluviale). Noto ai romani per essere un ritrovo fino a notte inoltrata, è rinomato per le versioni alcoliche: preparazioni a base di ghiaccio grattato e insaporito come i cocktail preferiti.

Alla Fonte d’Oro (lungotevere Raffaello Sanzio). Bellissimo chiosco di epoca liberty che campeggia sotto i platani, un filo di ombra utile per gustare la Grattachecca arcobaleno: pesca, fragola e limone. Un luogo tradizionale appena fuori dalla ressa di Trastevere.

Chiosco Allegro (largo Ravizza). A cavallo di Monteverde il refrigerio è assicurato da questo chiosco che ormai vanta affezionati da tutta la città per l’impiego di frutta fresca, non solo come decorazione dei bicchieri ma come complemento gustoso ai gusti scelti.

Sorsi e Morsi (piazzale degli Eroi). Una via di mezzo tra bar di quartiere e chiosco, riunisce gli assetati in tutte le ore del giorno. Bella godibilità per il gusto melena a base di sciroppo di mela verde, succo di limone e cannella: freschezza e profumi lunghi e persistenti.

Buenos Aires (piazza Buenos Aires). Il ghiaccio tritato con una grana un po’ più grossa del solito assicura refrigerio e piacere per un tempo più lungo in questo famoso chiosco al limitare dei Parioli; celebre per il lemoncocco.

Chiosco Testaccio (via Giovanni Branca). Nessuna modernità, solo gesti domestici e semplici. I limoni esposti vengono spremuti al momento per un favoloso lemoncocco o per equilibrare con una punta di acidità la grattachecca al tamarindo.

Er Chioschetto (via Magna Grecia). Uno tra i pochi chioschi fuori dalle rotte della mondanità romana, refrigerio di San Giovanni. Da provare le grattachecche con le amarene sciroppate pescate dal vaso e l’intramontabile fontanella di cocco.

Pronti per scegliere il gusto preferito?
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